Omelia di don Ciro Boiano (Parroco di S. Maria della Consolazione) pronunciata nel corso della celebrazione del  3-2-2006, nel terzo anniversario della scomparsa di Mons. Matrone, nel giorno dello scoprimento della lapide commemorativa                  

 

Questa sera non ci troviamo qui per un elogio funebre, ma per ricordare e per continuare a raccogliere ciò che il nostro concittadino Monsignore Giuseppe Matrone, nel lungo periodo del suo servizio sacerdotale e pastorale, ha saputo ispirare e sviluppare. La dichiarazione giovannea, proclamata nella prima lettura biblica "Se Dio ci ha amati anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri", è stata il filone che ha guidato la vita dell'amico confratello di cui oggi facciamo memoria nel terzo anniversario del suo transito.

Sì, perché la sua personalità umana e sacerdotale ha iniziato il suo percorso da un cuore, il cuore di un sacerdote: Padre Leone, suo padrino, che irradiò e sviluppò fede, cultura e arte nei due fratellini Giuseppe e Raffaele. Poi, in seminario, la sua vita interiore fu alimentata dall'amore verso il Cuore Immacolato di Maria e San Gabriele dell'Addolorata che volle come modello di vita. Queste furono le basi di una vita sacerdotale che tutti abbiamo conosciuto e che ha guidato la Comunità di Santa Maria a Pugliano per 45 anni.

Non ha mai perso tempo. Nei periodi di prova si immerse nella preghiera e nello studio iscrivendosi all'Università Federico II di Napoli. Alla discussione della tesi di laurea e alla proclamazione del suo dottorato in Lettere e Filosofia, fui l'unico testimone. Festeggiammo l'avvenimento al banco di un bar di via Mezzocannone con una birra divisa in due bicchieri.

Questa semplicità è stata una componente della sua personalità. Nessuno potrà mai dimenticare che le sue giornate erano ritmate dalla liturgia delle Ore e dalla recita del rosario come quelle di un religioso in convento.

Infine, quanti lo hanno conosciuto sono stati guidati anche con il suo innato buonumore e con le simpatiche   battute  nel   dialogo   individuale   e   collettivo   che   avevano   una  sola   finalità: l'evangelizzazione.

Sempre e con tutti, per oltre 60  anni, è stato sacerdote in Ercolano nei tre significati: Sacra docens — sacra dicens - sacra dans.

Perciò è nostro dovere esprimere due ringraziamenti: il primo a Cristo, eterno sacerdote, per averci donato un tale sacerdote; il secondo a Lui, al caro Monsignore, per avere irradiato tra noi cultura e fede.

 

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